Due illustri figli di Ascoli, il dr. Pacifico Saldari e il dott. Marco
Scatasta, saranno ricordati venerdì pomeriggio, 14 maggio nel
corso di cerimonie di intitolazione di due luoghi cittadini.
Il primo appuntamento è alle ore 17.00 presso l’ex ospedale
Luciani dove alla presenza del sindaco Piero Celani, dell’assessore
alle Politiche Sociali e Giovanili, Achille Marcucci, e del Direttore
della Zona Territoriale 13, Mario Maresca, la Residenza Protetta sarà
intitolata al dr. Pacifico Saldari, già sindaco di Ascoli Piceno
dal luglio 1966 al dicembre 1969 e presidente dell’Ascoli Calcio
dal 1956 al 1961, “quale testimonianza – si legge nella
motivazione – dell’amore per la sua città, come amministratore
cittadino, esempio per le future generazioni di una vita dedicata al
lavoro e al culto dell’onestà prima di ogni cosa”.
Direttore per molti anni della sede ascolana dell’Inps, il dr.
Saldari fu anche membro del Comitato di Gestione e del Comitato Esecutivo
della Carisap.
Instancabile sostenitore dell’integrità della provincia
Picena, si batté strenuamente per salvaguardarla, così
come stesso impegno pose perché la nostra città potesse
avere una propria Università.
La figura del dr. Saldari sarà ricordata alla presenza di amici
e familiari dalla figlia Valeria.
Successivamente, alle 18.00, altra cerimonia di intitolazione. Sarà
la volta della Sala Docens, presso il palazzetto della comunicazione
in piazza Roma, che l’Amministrazione Comunale ha voluto intitolare
alla memoria del dott. Marco Scatasta.
Marco Scatasta, morto a 73 anni nel 2001, è stato un autentico
personaggio nella comunità ascolana. Dotato di una cordiale comunicativa
che suscitava caldo senso di simpatia, era tenuto in grande considerazione
per la riconosciuta competenza scientifica e per l'umanità con
cui esercitava la sua professione di medico (è stato per molti
anni primario del reparto di cardiologia dell’Ospedale Mazzoni).
Ebbe molteplici interessi culturali e una mente di apertura universalistica;
si occupò di scienza, arte e letteratura, dimostrando di possedere
notevoli doti di scrittore e di critico.
Come scrittore, così come recita la targa che verrà apposta,
“cantò la città con grande amore”. Fu autore
di numerosi testi teatrali dialettali tra i quali, ricordiamo, il famoso
trittico “Ve vogghie reccuntà li Cannarine", “Sparpagghio,
la Storia, la Morte “ e “Me recorde che 'rrete a li Mierghie”.
Nell’occasione della cerimonia di intitolazione, alla presenza
dei familiari e degli amici, il prof. Alighiero Massimi presenterà
il libro di Marco Scatasta, edizione Librati e a cura di Gianni Lattanzi
e degli attori della Compagnia del Capannone, saranno letti brani tratti
da “Ve vogghie reccuntà li Cannarine", “Sparpagghio,
la Storia, la Morte “ e “Me recorde che 'rrete a li Mierghie”.
Cronaca, 2004-05-12