UNA GRANDE REGIONE ADRIATICA PER AMPLIARE I CONFINI DELLA NUOVA EUROPA.
Presenti il ministro La Loggia, il sottosegretario agli Esteri, Antonione
e le Regioni Friuli e Abruzzo,
Il presidente della Regione Marche, Vito D’Ambrosio, ha partecipato
a Sarajevo al seminario sulla ricostruzione dei Balcani promosso dall’Ambasciata
italiana in Bosnia Erzegovina.
Hanno preso parte al confronto con gli esponenti del governo bosniaco,
oltre a D’Ambrosio, il ministro degli Affari regionali, Enrico
La Loggia, il sottosegretario agli Esteri con la delega per i Balcani,
Sen. Roberto Antonione, i presidenti delle Regioni Friuli e Abruzzo,
Riccardo Illy e Giovanni Pace.
Il tema in discussione, ”Istituzioni centrali e regionali italiane
in Bosnia Erzegovina, una formula per il sistema Italia”, ha permesso
ai partecipanti di mettere in rilievo ciò che è stato
fatto e si sta facendo in quest’area, naturalmente con lo sguardo
rivolto al futuro: alla ricostruzione, alla stabilizzazione democratica
e allo sviluppo sociale ed economico.
“Siamo qui sulla spinta di Mostar e di altre esperienze maturate
in Albania, Croazia e nella federazione Serbia-Montenegro – ha
sottolineato D’Ambrosio -. Abbiamo sviluppato e stiamo attuando
progetti cofinanziati dallo Stato italiano, dall’Europa e dalla
nostra regione con gli strumenti e le misure previste da Interreg e
dalla legge 84 del 2001. L’obiettivo è di consolidare scambi
di esperienze e partenariati in grado di promuovere crescita e sviluppo.
Vogliamo delineare un progetto di penetrazione per le nostre piccole
e medie imprese in modo da diffondere un vero e proprio modello adriatico.
Una crescita diffusa di aziende attraverso iniziative imprenditoriali.”
“E’ possibile raggiungere questo importante traguardo –
ha aggiunto D’Ambrosio – se si lavora insieme e si fa sistema,
in primo luogo con lo Stato italiano e tra le Regioni. Dobbiamo operare
come network di paese, fortemente raccordato e coordinato. Tale ambizioso
programma si inserisce nella strategia politica di una grande regione
adriatica che deve perseguire, tra gli altri scopi, l’allargamento
comunitario ai paesi dell’area balcanica, una zona strategica
che solo l’effetto Europa può definitivamente stabilizzare,
sul piano della pace e dello sviluppo.”
Cronaca, 2004-05-12