D’AMBROSIO: IMPORTANTI RICADUTE PER LA REGIONE MARCHE. A Bruxelles
si sta giocando una partita importante che riguarda il futuro della
politica di coesione sociale ed economica dell’Unione europea,
passata da 15 a 25 Paesi. Le misure e gli strumenti di tale politica
sono decisivi per superare le disparità sociali, economiche e
territoriali, non solo tra gli Stati membri o tra loro territori, ma
anche tra aree all’interno delle singole regioni o realtà
territoriali. Il parere delle regioni europee, che dà un giudizio
positivo sulla proposta della Commissione di assegnare 336,3 miliardi
di euro alle future politiche di coesione, è stato approvato
all’unanimità dalla competente commissione del Comitato
delle Regioni d’Europa e nei prossimi 16 e 17 giugno sarà
definitivamente discusso nella seduta plenaria dell’organismo
rappresentativo di tutte le Autonomie, regionali e locali.
Il presidente della Regione Marche, Vito D’Ambrosio, che insieme
al collega tedesco Michael Shneider, è stato il relatore dell’importante
pronunciamento politico, mette in evidenza i positivi riflessi della
posizione assunta dal Comitato delle Regioni anche a livello marchigiano.
“Se il parere delle Regioni – ha affermato D’Ambrosio
– verrà fatto proprio dalla Commissione Europea e tradotto
nei conseguenti regolamenti, importanti saranno le ricadute per la Regione
Marche, ricompressa nel nuovo obiettivo 2 “Competitività
ed occupazione”, sia in termini finanziari che in termini di tipologia
di interventi ammissibili ai finanziamenti comunitari.
E’ quindi fondamentale utilizzare questo periodo che precede l’inizio
della nuova programmazione comunitaria, per elaborare una strategia
regionale che, partendo dalla identificazione dei principali nodi che
ostacolano lo sviluppo, individui le linee per una crescita equilibrata
e diffusa dell’intero territorio regionale.
Decisiva è anche l’individuazione del nuovo obiettivo 3
“Cooperazione territoriale” che riguarda la cooperazione
transfrontaliera, transnazionale ed interregionale, ambiti nei quali
la Regione Marche ha maturato una esperienza molto significativa.
Il riconoscimento dei confini marittimi nel quadro della cooperazione
transfrontaliera permetterà, infatti, un allargamento consistente
delle relazioni e degli interventi che, attualmente, la Regione Marche
sta realizzando nell’area adriatica e nel sud-est europeo, avvalendosi
delle risorse comunitarie e dello Stato italiano”.
Cronaca, 2004-05-07