Rientro in esercizio della Centrale di Camerata Picena. 
          LE PRECISAZIONI DELL’ASSESSORE ALL’AMBIENTE MARCO AMAGLIANI 
          IN UNA LETTERA INDIRIZZATA ALL’ENEL.
          “La stampa locale – scrive l’assessore all’ambiente 
          Marco Amagliani nella sua lettera - ha fornito notizie di una conferenza 
          stampa, organizzata dall’ENEL, per ufficializzare il riavvio della 
          Centrale di Camerata con funzioni di “potenza di riserva” 
          da utilizzare nei momenti di emergenza (indicati dall’Enel stesso 
          in circa 100 ore annue). Sono stati forniti, nella stessa conferenza, 
          dati rassicuranti in merito alla qualità e quantità delle 
          emissioni prodotte dall’impianto nelle presunte attuali situazioni 
          di esercizio.
          Nel merito sottolineo quanto segue:
          ? I monitoraggi effettuati in data 28 aprile 2004 sono frutto di una 
          specifica iniziativa della Regione Marche e in particolare della Struttura 
          Tecnica che sotto il coordinamento istituzionale di questo Assessorato, 
          sta predisponendo il Piano di Risanamento dell’Area ad Elevato 
          Rischio di Crisi Ambientale dell’Area di Ancona Falconara e Basso 
          Esino (nel cui ambito la centrale è ricompressa) e il Piano Energetico 
          Ambientale Regionale;
          ? L’iniziativa, pianificata in un apposito incontro tecnico svoltosi 
          presso questo Assessorato in data 14 gennaio 2004 e in uno successivo 
          svoltosi presso la sede comunale, era ed è finalizzata ad acquisire 
          dati tecnici validati e condivisi sugli effettivi e possibili impatti 
          dell’impianto sul territorio circostante, con particolare riferimento 
          alle emissioni acustiche e in atmosfera. Proprio con tali finalità, 
          e in considerazione della scarsità dei dati ambientali a tutt’oggi 
          disponibili in tale iniziativa, erano stati coinvolti tutti gli Enti 
          e Organi Tecnici con particolare riferimento all’Agenzia Regionale 
          per la Protezione dell’Ambiente alla quale, nella circostanza, 
          era affidato il duplice compito di diretto monitoraggio e di validazione 
          tecnico scientifica dei dati ENEL;
          ? Gia in data antecedente ENEL aveva comunicato la non riammissione 
          in esercizio di uno dei quattro gruppi per gravi problemi impiantistici 
          e/o gestionali;
          ? Nell’occasione dell’accensione del 28/4 sono stati evidenziati 
          malfunzionamenti e problemi di esercizio ad un terzo gruppo. Per buona 
          parte del periodo di monitoraggio hanno funzionato pertanto solo due 
          gruppi sui quattro complessivi. Anche alla luce di ciò, sono 
          ancora in corso le verifiche circa l’effettiva possibilità 
          di una oggettiva valutazione tecnico –scientifica almeno dei rilievi 
          fonometrici eseguiti
          ? Dell’attivazione straordinaria del 3 maggio, che risulterebbe 
          finalizzata anche al completamento delle attività di monitoraggio, 
          è stata data comunicazione all’ARPAM solo nella mattinata 
          della stessa giornata. Ciò potrebbe aver chiaramente pregiudicato 
          il corretto svolgimento delle attività specifiche della struttura 
          pubblica di controllo;
          ? Per quanto a conoscenza di questo Assessorato i dati rilevati durante 
          le campagne di monitoraggio sono da parte dell’ARPAM ancora in 
          fase di analisi e valutazione, né risultano forniti e disponibili 
          alla Regione Marche, quelli relativi alle attività direttamente 
          svolte da ENEL o da altri soggetti incaricati dal Comune sede dell’impianto.
          Alla luce di quanto sopra, appare del tutto inopportuna l’anticipazione 
          di dati a tutt’oggi non condivisi da tutti gli Enti preposti e 
          che, allo stato attuale, la Regione Marche e i suoi Organi Tecnici demandano 
          all’acquisizione di dati oggettivi e validati (disponibili indicativamente 
          entro i prossimi 7 -10 giorni) ogni possibile valutazione sugli esiti 
          effettivi dei monitoraggi effettuati e sulle eventuali ricadute di carattere 
          ambientale che, certamente, si auspica siano le minori possibili.
          Evidenzio che per le caratteristiche dell’impianto, particolarmente 
          significative possono essere le emissioni di Ossidi di Azoto espressi 
          come Biossido di Azoto. 
          Allo stato attuale possono essere presi a riferimento i dati riferiti 
          ai campionamenti effettuati in data 10.12.98 sull’unità 
          turbogas n° 2, dai quali risulta un’emissione per ogni unità 
          turbogas di 112 Kg/ora. In caso di sostanziale conferma dei dati sopra 
          accennati, nell’ipotesi di attivazione, nell’attuale assetto 
          configurato su tre gruppi, la produzione risulterebbe di 336Kg/h di 
          ossidi di azoto immessi in atmosfera. 
          Anche nell’attuale configurazione (inferiore a quella autorizzata) 
          è da ritenersi che tale quantitativo sia notevolmente superiore 
          al flusso di massa oraria emesso, ad esempio, per lo stesso inquinante 
          dall’intera raffineria API di Falconara.
          Dato che, se confermato non può essere sottovaluto, stante che 
          le più probabili ipotesi di eventuale riattivazione possono riguardare 
          i periodi estivi e particolari condizioni climatiche tipicamente favorevoli 
          al determinarsi di condizioni critiche di inquinamento fotochimico (ozono) 
          anche su area vasta. 
          In tale contesto e in assenza degli esiti dei recenti controlli, appare 
          sicuramente opportuno da parte di questo Assessorato confermare l’indirizzo 
          già formulato dalle prime linee del Piano di Risanamento dell’Area 
          ad Elevato Rischio di crisi ambientale (DACR 305/2000) circa una definitiva 
          modifica dell’attuale situazione autorizzatoria dell’impianto 
          di Camerata che ne vincoli l’effettivo utilizzo alle sole esigenze 
          di punta ed entro vincoli temporali limitati sostanzialmente in linea 
          con quelli attualmente indicati da ENEL, escludendo qualsiasi riammissione 
          anche futura a normali e permanenti condizioni di esercizio nonché 
          qualsiasi attività futura che possa pregiudicare la qualità 
          ambientale del territorio circostante.
          Auspicio che vengano messi a disposizione della Regione Marche tutti 
          i dati che ENEL si era impegnata a condividere con la Regione Marche 
          e gli Organi pubblici di controllo.”
        Cronaca, 2004-05-07