Periodicamente, i soliti contrari al progetto casinò
ripetono le usuali litanie delle mostruosità che le case da gioco
portano seco. Anche se ormai questi luoghi comuni non meriterebbero
alcuna replica, nel momento in cui si cerca di mistificare la realtà,
allora le precisazioni si impongono! Secondo la sig.ra Logiacco del
fronte dei no, il casinò di Venezia ha chiuso il bilancio del
1° semestre in perdita tanto da far dedurre alla stessa che i casinò,
oltre che luoghi di perdizione, sono anche antieconomici. Ma il dato
negativo si riferisce forse alla sola gestione per le perdite procurate
dalla nuova dependance dell’’isola di Malta, che non ha
nulla a che vedere con gli introiti (+ 7.602.975 Euro rispetto al 1°
semestre 2002) e le presenze (+ 14:981 rispetto allo stesso periodo
del 2002) che sono i dati che veramente contano. Va altresì evidenziato
che il casinò di Saint Vincent e Campione D’Italia, al
contrario, hanno avuto nel 1° semestre 2003 rispetto a quello del
2002, un minimo decremento di introiti ed anche queste risultanze pur
restando oltremodo positive in termini assoluti, erano annunciati perché
Saint Vincent è gestito direttamente dall’Ente Regione,
con l’appiattimento tipico della gestione pubblica, Campione ha
risentito della forte concorrenza della vicina Svizzera dove nel 2002
sono stati inaugurati 12 case da gioco. A Sanremo (che è poi
più paragonabile a San Benedetto) tutto va benissimo tanto che
nel 1° semestre 2003, rispetto allo stesso periodo 2002, si è
registrato un +9,91 % di introiti ed un + 1,01% di presenze, con garanzia
di lavoro per ben 515 addetti. Ma questo ovviamente agli esponenti del
Comitato per il No non conviene dirlo cosi come agli stessi è
convenuto tacere per anni nonostante il progetto casinò fosse
nato nel 1966, durante l’amministrazione Perazzoli che ha definito
l’adesione all’Anit, ha tentato la costituzione del Comitato
Cittadino ed addirittura presentato ricorso al Tar (1999) per la mancata
concessione della licenza. Il dubbio che dietro a tanto attivismo ci
sia solo una strategia politica è più che legittimo! I
reiterati appelli rivolti poi ai vescovi ed ai parroci “puzzano”
tanto di ipocrita strumentalizzazione, in cui gli esponenti della chiesa
non possono e non devono cadere. La chiesa Cattolica non ha certo scomunicato
gli abitanti delle città sede di casinò ed in altre analoghe
situazioni ha avuto un approccio ben diverso. In Austria ad esempio
la società “Casinos Austria” che gestisce le 12 case
da gioco di quel Paese ed alcune altre a Las Vegas, distrae per statuto
una percentuale degli utili in favore della Chiesa che viene da questa
utilizzata per opere umanitarie, nell’interesse più generale.
DATI UFFICIALI CASE DA GIOCO ITALIANE, 1° SEMESTRE 2003
(FONTE ANIT)
CASINO’
|
INTROITO LORDO
IN MILIONI DI EURO
1° SEM. 2003 |
DIFFERENZA
IN MILIONI DI EURO
1° SEM. 2002 |
DIFF.ZA
2002 % |
PRESENZE
1° SEM. 2003
|
DIFF. PRESENZE
1° SEM. 2002 |
DIFF. 2002 % |
DIPENDENTI AL 30
GIUGNO 2003 |
VENEZIA |
106.305.732 |
+ 7.602.975 |
+ 7,15 % |
578.039 |
+ 14.981 |
+ 2,59 |
970 |
SAINT VINCENT |
79.505.801 |
- 5.532.029 |
- 6,95 % |
402.517 |
- 38.359 |
- 9,52 |
940 |
CAM PIONE
D’ITALIA |
69.716.882 |
- 2.077.393 |
- 2,97 % |
109.402 |
- 47.969 |
- 43,84 |
520 |
SANREMO |
58.883.566 |
+ 5.835.482 |
+ 9,91 % |
158.910 |
+ 1.608 |
+1,01 |
515 |
|
|
|
|
|
|
|
|
TOTALE |
309.411.981 |
+ 5.829.035 |
+ 1,88 % |
1.248.868 |
- 69.739 |
- 5,58 |
2945 |
In merito infine alle esternazioni singolari del sindaco
di Montalto Raffaele Tassotti va stigmatizzato che lo stesso forse non
si è ancora accorto che il gioco d’azzardo era si vietato
negli statuti storici, ma è tuttora vietato dagli artt. 718 e
722 del Codice Penale Italiano, anche se si tollerano 4 case da gioco
ufficiali e le bische clandestine proliferano, in ogni dove, forse anche
a Montalto. Ed è proprio per questa assurda situazione che a
breve, come imposto da due sentenze della Corte Costituzionale, verrà
emanata una legge per regolamentare il gioco così come lo è
in tutti i Paesi civile e d’Europa che verosimilmente potrà
chiamarsi anche con il brutto appellativo di “Parco dei Divertimenti”
ma dove comunque nessun Lucignolo verrà trasformato in asino.
I veri asini, semmai, saranno quelli che, quando accadrà, si
lasceranno sfuggire una tale preziosa opportunità economica,
promozionale ed occupazionale che il Casinò può rappresentare
per Sanbenedetto e l’intera provincia picena.
*Coordinatore Comitato Cittadino Casinò, San Benedetto Tr. 2003-10-22