E' stata presentata la campagna "Io c'ero fino ad
un bicchiere fa" per la sensibilizzazione dei giovani sul gravissimo
problema dell'alcol. Il vicesindaco e assessore alle politiche sociali
Pasqualino Piunti ha sottolineato infatti che il problema dell'abuso
di alcol tra i giovani rappresenta un rischio elevatissimo e, essendo
in aumento, va seguito con molta attenzione. Per questo l'amministrazione
comunale sta sostenendo, attraverso il settore Politiche sociali e il
Servizio risposte alcologiche, l'iniziativa promossa dall'Istituto superiore
di sanità, dall'OSSFAD (Osservatorio fenomeno alcol droga) e
dalla SIA (Società italiana alcologia) sulla diffusione della
campagna.
La campagna é stata realizzata coinvolgendo un gruppo di giovani
per riuscire ad ottenere, in base ai loro suggerimenti, un risultato
che fosse diretto alla cultura e alle esigenze giovanili. Una campagna,
dunque, sviluppata dai giovani per i giovani, composta da due fotografie
che ritraggono giovani in momenti di svago mentre, dall'alto, un altro
ragazzo recita la frase "io c'ero fino ad un bicchiere fa".
La dott.ssa Sabina Vici, responsabile del Servizio Risposte Alcologiche
del Comune, e la dott. ssa Natascia Sandroni, del Servizio risposte
giovanili, hanno curato la ristampa e la diffusione di 300 manifesti,
500 locandine e 2000 cartoline per il territorio del comune di San Benedetto.
E' stato deciso di distribuire questo materiale nelle scuole (medie
e superiori) e negli esercizi pubblici (dai negozi di abbigliamento
alle palestre), luoghi cioè tra i più frequentati dai
ragazzi.
"Ogni anno il Comune - ha spiegato Piunti - fa ricerche e conferenze
nelle scuole per sensibilizzare i giovani e per sapere come questi si
rapportano al problema. Dai dati di quest'anno è emerso che c'é
stato un aumento del consumo di alcolici, specie da parte dei giovanissimi,
tredicenni in particolare. L'appuntamento quotidiano con la birra (alcolico
tra i più graditi in assoluto) é, per molti, assolutamente
irrinunciabile".
Il vicesindaco ha ricordato inoltre il protocollo d'intesa siglato con
la Prefettura di Ascoli per la realizzazione di un corso destinato a
chi ha perso punti sulla patente per guida in stato di ebbrezza.
Anche il dr. Claudio Cacaci, che collabora con i progetti del Comune
e dell'Ambito 21, é intervenuto sostenendo che la pubblicità,
specie della birra, incita i ragazzi a bere e se prima chi ostentava
una bottiglia di alcol in mano, veniva escluso dagli altri, oggi viene
visto come modello da seguire. "Gli effetti dell'alcol su chi oggi
ha 13 o 17 anni - ha detto - si avranno tra 10 anni, nel fiore della
vita, e potrebbero essere molto nocivi. Bisognerebbe avere campagne
informative sui disastri che causa l'alcol della stessa intensità
di quelle organizzate per il fumo".
17/10/2003