Anche se in quest’ultimo decennio si è notevolmente sviluppata
la diffusione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione
(ICT), occorre fare ulteriori sforzi per essere competitivi con le altre
realtà internazionali. Questo è stato il messaggio trasmesso
e condiviso dai relatori della tavola rotonda che si è tenuta
nella sessione mattutina del Forum Regionale sulla Società dell’Informazione.
Direttori, amministratori di società, ricercatori e il capo dipartimento
del Ministero per l’Innovazione e le Tecnologie, hanno sottolineato,
che l’innovazione tecnologica si riflette positivamente sul trend
di crescita della produttività, ma richiede investimenti in termini
di organizzazione e capitale umano.
L’ICT nel mondo delle imprese ha rafforzato la circolarità
delle informazioni e ha facilitato lo scambio dei beni tra le aziende
di tutto il mondo, aumentando i rapporti commerciali e la competitività
del sistema imprenditoriale. Occorre però sviluppare le infrastrutture
dei servizi tecnologici. Ampliare la rete delle connessioni con la larga
banda ad alcuni distretti del territorio nazionale, significherebbe
migliorare la comunicazione tra un giapponese ed un italiano che entrano
in collegamento in videoconferenza.
All’ampliamento dei sistemi di rete, il percorso di modernizzazione
deve essere accompagnato da una fase di formazione all’utilizzo
degli strumenti digitali. I dati di una indagine effettuata nel 2003
sono confortanti, ma non soddisfacenti. Circa il 51% delle famiglie
utilizza internet. Inoltre, la ricerca ha evidenziato che il 52% degli
intervistati ha appreso l’uso del computer e di internet da autodidatta,
il 14% dalla scuola, il 14% dal lavoro/ufficio, il 13% da amici/parenti,
il 6% da corsi d’informatica. Un dato di rilievo, è la
navigazione su internet effettuata dalle donne; dal 6% del 1995, si
è passati al 38,4% dello scorso anno. Rivolgere particolare attenzione
sulla cultura alle innovazioni tecnologiche e rivisitare anche il modello
organizzativo delle imprese e della Pubblica Amministrazione. Proprio
su questa scia, l’e-government può essere considerato un
esempio che ha avuto effetti sulla collettività, indipendentemente
dalla localizzazione geografica e dalle condizioni di vita delle popolazioni.
Questo programma, attuato dal Ministero per l’Innovazione e le
Tecnologie, di concerto con gli Enti locali e che ha visto coinvolte
Regioni, Province e 3.500 Comuni d’Italia, ha dato il via all’erogazione
di innovativi servizi utilizzati da circa 20 milioni di cittadini. Sul
fronte delle imprese, la capacità di elaborare progetti e processi
produttivi dipende, in particolar modo, dagli strumenti che si hanno
a disposizione, concentrando investimenti in risorse umane e tecnologiche.
Cronaca, 2004-04-02