Forum sulla Società dell’Informazione. Ancona - D’Ambrosio: no ad una società di diseguali.
D’AMBROSIO: NO AD UNA SOCIETA’ DI DISEGUALI. LA REGIONE LAVORA PER UNA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE APERTA.


Con il ministro per l’innovazione e le tecnologie, Lucio Stanca, c’è un eccellente rapporto, perché sin dall’inizio vi è stata una strategia condivisa che ha dato vita nel settore dell’e-government ad un federalismo dei fatti.
Lo ha detto il presidente della Regione Marche, Vitro D’Ambrosio, aprendo la sessione pomeridiana del Forum sulla società dell’informazione alla quale ha preso parte anche il ministro.
“L’investimento in questo settore – ha affermato D’Ambrosio – ha un ritorno massiccio di benefici per l’intera comunità. Dobbiamo far viaggiare le informazioni e i prodotti della mente nella rete. In questo modo accorceremo i tempi e ricreeremo le condizioni della piazza di Atene dove tutti si scambiavano tutto. La Regione ha iniziato un cammino che pone le basi per una crescita di tutta la comunità. Non vogliamo una società di diseguali: nessuno deve rimanere indietro.”
D’Ambrosio ha poi illustrato le realizzazioni e i programmi regionali sottolineando che il governo ha lavorato per una Pubblica amministrazione accessibile e controllabile (protocollo informatico che coinvolge 200 Enti, firma elettronica, posta elettronica sicura, larga banda estesa alle zone montane e carta dei servizi). Siamo - ha detto il Presidente della Giunta - la prima regione ad avere istituito gli atti web, provvedimenti che non hanno efficacia se non vengono immessi nella rete. Tutto questo permette di esercitare maggiore controllo. Il governo regionale sta concentrando gli sforzi nel servizio sanitario regionale per un piano di informatizzazione. Lo sportello unico nel territorio e i Centri per l’impiego completamente collegati tra loro e connessi alla rete internet sono altri due esempi di servizi innovativi rivolti rispettivamente alle imprese e ai giovani in cerca di occupazione.
D’Ambrosio ha concluso il suo intervento sostenendo che l’innovazione, su cui si giocherà la sfida della competitività, è insufficiente. Questa convinzione deve indurci a valorizzare il capitale umano, a investire di più nella ricerca, a ricercare le sinergie e le alleanze necessarie con l’obiettivo strategico di sostenere maggiormente il sistema-paese.
Cronaca, 2004-04-02