Da un po’ di tempo sembra che l’unico sport dei mass media
sia quello di ospitare contestazioni, reclami e proteste nei confronti
della sanità pubblica. Si può dire che non passa giorno
che sulle colonne dei giornali o sui piccoli schermi non appaia una segnalazione
negativa nei confronti dell’ospedale e via dicendo. E’ fuor
di dubbio che dietro quegli articoli qualcosa, un po’ di fumus,
esista, ma bisognerebbe – secondo l’etica professionale –
che i casi venissero verificati con attenzione, senza gettare il tutto
nel calderone, tanto…
A questo punto c’è da chiedersi perché mai tutto scorre
con facilità quando c’è dal colpire la sanità
pubblica, mentre per quella privata si muovono tutti con i piedi di piombo:
c’è forse omertà o tema di incorrere in denunce per
diffamazione? Chi, invece, protegge l’ospedale, che si prende l’impegno
di chiarire, di precisare, soprattutto di smentire le segnalazioni infondate
o pretestuose? Purtroppo, mentre i privati sono sempre pronti (e interessati)
ad intervenire, nelle strutture pubbliche si ha l’impressione di
un certa sufficienza o il negativo fatalismo del tanto c’è
poco da fare contro i denigratori di professione!
Ma i cittadini hanno conoscenza della sanità pubblica, comprendono
quale conquista sociale abbia rappresentato nei confronti dell’Europa
e degli States? Quanto sia doveroso per tutti noi difenderla per non perderla;
la privata (a pagamento!) è sempre pronta dietro l’angolo….
Quali sono, nella maggioranza, le contestazioni che cadono, ad esempio
sul Pronto soccorso?
Soprattutto i tempi di attesa. Ma quanti sanno che esistono tre codici
di intervento prioritario: quello rosso, verde e bianco che danno precedenza
sugli altri, per cui chi non è in emergenza deve avere pazienza?
Altra contestazione, le lunghe liste per ottenere visite specialistiche
ed altro. Ma si crede veramente che si tratti di “dispetti”
nei confronti degli utenti? Purtroppo no, il problema sta nelle esigue
piante organiche, nella carenza di sempre nuove e sufficienti attrezzature
per mancanza di fondo. Tutti gli operatori della sanità, dall’ota
al primario, lavorano con esubero di ore, che non vengono nemmeno retribuite!
Noi chiediamo più investimenti in risorse umane e tecnologiche
affinché la sanità pubblica possa rispondere in maniera
sempre più efficiente alla domanda di salute dei cittadini.
C’è poi questa falsificata immagine di una sanità
che guarisce tutto, dovuta agli spot televisivi, alla eccessiva semplificazione
delle patologie da parte di sempre più numerosi “docenti
universitari”, ma in ospedale si arriva ammalati e bisogna sempre
fare i conti con le molteplici affezioni: non siamo in un centro fitness!
Concludendo, mi piacerebbe che ci fosse più rispetto per la sanità
pubblica, per l’ospedale, per gli operatori: comprensione che significa
anche difesa di noi cittadini.
Quando, poi, si presentano casi veramente pesanti e realmente accaduti,
nessuno intende nasconderli, anzi proprio chi opera nella sanità
pubblica pretende che vengano repressi e puniti.
Il Consigliere Comune DS
Federico Olivieri
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