Florovivaismo marchigiano, convegno regionale
Silenzi: “Settore strategico”. Agostini: “Grandi potenzialità

Le aziende florovivaistiche marchigiane sono 1.684 e la superficie coltivata è pari a 2.668 ettari (dati Istat – Ismea). Il settore floricolo ha una rilevanza scarsa, mentre più vivacità mostrano il florovivaismo e il vivaismo. La maggiore concentrazione di aziende e di superficie, pari al 50 per cento della consistenza regionale, è concentrata in provincia di Ascoli Piceno (898 impresse, 1.128 ettari), lungo la fascia costiera: Grottammare, San Benedetto del Tronto, Cupra Marittima, e lungo le fasce collinari (Massignano, Campofilone, Montefiore dell’Aso). La produzione, dopo una crescita consistente fino al ’92 e un assestamento, in diminuzione, per tutti gli anni ’90, dal 2000 si attesta su quote soddisfacenti, in linea con quanto sta accadendo a livello nazionale. Il saldo commerciale è negativo, in quanto le importazioni regionali sono superiori alle esportazioni. Dato che può sembrare negativo a una prima lettura, ma che in realtà evidenzia una vitalità di offerta del prodotto comunque lavorato nelle Marche. Dopo una fase caratterizzata dall’attività di commercializzazione, più che di produzione, oggi il florovivaismo marchigiano ha assunto una connotazione di vera attività agricola, animata da aziende di piccole dimensioni, capaci però di fornire un valore aggiunto, che vede impegnati, come titolari, giovani agricoltori, molti anche donne, con scolarità elevata e professionalità d’avanguardia. Il punto sulle prospettive di sviluppo del settore è stato fatto, oggi, a Grottammare (Sala Kursaal), nel corso di un convegno promosso dalla Regione Marche, in collaborazione con le associazioni Aflor Marche e Marche Flor. Dall’incontro è emerso che il florovivaismo marchigiano è un settore che occupa un ruolo importante nel contesto agricolo regionale e possiede tutti gli elementi perché possa divenire sempre più strategico in un’agricoltura rinnovata e specializzata, in grado di assicurare redditi adeguati agli operatori. A pieno titolo, dunque, il florovivaismo rientra tra i settori portanti e qualificanti dell’agricoltura marchigiana, in quanto possiede tutte le caratteristiche di qualità, di tipicità e di legame con il territorio.

“È un settore che va bene e che può guardare con ottimismo al futuro – ha sottolineato il sindaco di Grottammare, Luigi Merli, nel suo saluto ai presenti – È però ancora un settore sommerso, che dobbiamo far emergere in tutte le sue potenzialità”.

“Il florovivaismo marchigiano ha delle grandi potenzialità – ha rimarcato l’assessore regionale Luciano Agostini – in grado di arricchire tutta la nostra agricoltura. Il piano regionale di settore è ormai pronto, spetta a noi lavorare ora per promuovere il comparto”.

Anche per l’assessore regionale all’Agricoltura, Giulio Silenzi, quello “florovivasitico è un settore strategico, dalle capacità di espansione notevoli. È un comparto che movimenta un’economia di nicchia, che non significa marginalità, ma economia diversificata, tipica della flessibilità marchigiana. È un settore giovane, contrariamente agli altri segmenti dell’agricoltura marchigiana, dove l’85% degli addetti è rappresentato da anziani. Il florovivaismo merita il sostegno della Regione. Occorre qualificare il sistema, fornire regole certe, finanziare l’ulteriore salto di qualità che è in grado di assicurare. La sua crescita valorizza il contesto di una regione già interessante e fornisce un valore aggiunto a un territorio che brilla di ricchezze poco note, e quindi belle da scoprire”.

“Il florovivaismo marchigiano – ha sostenuto Giovanni Li Volti (commissione piante e fiori del Copa – Cogeca) – ha fatto passi enormi in questi anni. Non è più una realtà locale, ma ha assunto una dimensione nazionale. Ha anche un’immagine forte, che bisogna però saper sostenere e rafforzare”. Due le strade da percorrere: investire nella ricerca, potenziare la commercializzazione.

Il convegno ha registrato anche gli interventi dei dirigenti regionali Mariano Landi e Graziella Gattafoni; dei presidenti delle associazioni Flor Marche (Luciano Adanti) e Marche Flor (Giuseppe Santori), del fitopatologo Assam, Sandro Nardi. (r.p.)

Cronaca, 2004-02-28