D’Ambrosio al primo Forum delle collettività regionali e locali di Bruxelles.
Ancona - politica di coesione: nuove prospettive per un’Europa allargata

 

Il presidente della Regione Marche, Vito D’Ambrosio, ha partecipato al primo Forum delle Organizzazioni delle collettività regionali e locali sulla politica di coesione e le nuove prospettive per un’Europa allargata. Il convegno si è svolto a Bruxelles alla presenza del commissario Barnier, che ha presentato le conclusioni del terzo rapporto sulla coesione.
D’Ambrosio, intervenendo in veste di relatore del Comitato delle Regioni d’Europa sul tema al centro del dibattito, ha sottolineato in primo luogo due novità del nuovo rapporto: il principio di solidarietà applicato all’insieme dell’UE allargata e lo spazio regionale che diviene il riferimento territoriale della politica regionale comunitaria della coesione.
“Prendo atto con favore – ha poi aggiunto – della scelta della Commissione di destinare lo 0,41% alla politica regionale anche se permane il tentativo di alcuni Stati di ridurre il proprio contributo finanziario. Per quanto riguarda la nuova architettura della politica di coesione dopo il 2006 la proposta del nuovo obiettivo 1(convergenza) è condivisibile così come quella del nuovo obiettivo 2 (competitività regionale e occupazione), che dà una buona collocazione alle regioni che escono dall’obiettivo 1 per effetto naturale. E’ necessario che siano le Regioni gli attori principali sia nell’elaborazione che nell’attuazione di questa politica. Il nuovo obiettivo 3 riconosce alla cooperazione un ruolo importante nella coesione territoriale, vengono mantenute le dimensioni transnazionale, transfrontaliero e interregionale e le frontiere marittime vengono riconosciute come transfrontaliere. La riforma della politica di coesione mantiene i grandi principi (programmazione, partenariato, cofinanziamento e valutazione), compie un’opera di semplificazione e utilizza un solo fondo per obiettivo. Anche la ripartizione finanziaria indicativa può essere accettata a condizione che la quota riguardante l’obiettivo “competitività regionale e occupazione” non sia diminuita.”
D’Ambrosio ha concluso l’intervento elencando una serie di punti sui quali è necessario fare maggiore chiarezza: come eleggere le regioni al futuro obiettivo della competitività, come rafforzare la dimensione regionale nel Fondo sociale Europeo, quali progetti prioritari scegliere nei trasporti , quale ruolo assegnare alle città nei diversi obiettivi, quale sarà la percentuale di finanziamento riservata nell’Obiettivo 2 alle regioni che escono per effetto naturale e, infine, quale sarà la quota tra le Regioni con meno del 75% e quelle che usciranno per effetto statistico.

Cronaca, 2004-02-23