dalla Regione Marche.

-VERTENZA FERROVIE:LE RAGIONI DELLA PROTESTA SECONDO GLI ASSESSORI PROVINCIALI AI TRASPORTI

Cronico ritardo di alcune corse, disservizi, carrozze malfunzionanti prive di climatizzatore, perdita delle coincidenze, tempi di percorrenza stucchevolmente lunghi, orari discutibili, scarsa integrazione dei trasporti su ferro e su gomma: queste le lamentele piu` ricorrenti dei pendolari delle Marche che quotidianamente utilizzano i treni per recarsi sul posto di lavoro o di studio. E' quanto hanno sottolineato gli assessori provinciali ai trasporti, convenuti ad Ancona per sostenere la protesta della Regione e degli Enti locali contro Trenitalia.

Tra i piu` penalizzati i circa settemila utenti della provincia di Ascoli: un microcosmo fatto di alzatacce ad orari antelucani, di lunghe attese sulle banchine, di rientri nel tardo pomeriggio se non in serata, con uno spreco enorme di tempi e di costi umani. Spiega Ubaldo Maroni, assessore provinciale ai trasporti:'Se per raggiungere Ancona prima occorrevano un'ora e cinquanta minuti, adesso ce vogliono due ore e venti minuti'. Particolarmente gravosa la situazione degli studenti universitari che da Ascoli si recano a Macerata: il treno diretto che collegava le due citta` e` stato soppresso e poi ripristinato a seguito delle proteste, ma con un orario di partenza, le dieci, di nessuna utilita` per poter seguire in tempo le lezioni. L'amministrazione ha individuato nel miglioramento della tratta ferroviaria Ascoli-Porto d'Ascoli una delle priorita` della propria azione di governo. 'Per abbattere i costi dell'abbonamento - aggiunge Maroni- eroghiamo un contributo del 50 per cento della spesa, e abbiamo anche previsto una spesa di 1 miliardo e 200 euro per la realizzazione della metropolitana di superficie'.

Ma se gli utenti di Ascoli piangono, anche quelli di Macerata non ridono. Afferma Cesare Martini, assessore provinciale ai trasporti:'Il depotenziamento della tratta ferroviaria Fabriano-Civitanova Marche, un'infrastruttura fondamentale per l'economia delle provincie di Macerata e di Ancona, rischia di vanificare la spesa di 100 mila euro sostenuta per commissionare uno studio finalizzato al suo miglioramento'. Particolarmente disagevole la situazione degli studenti di San Severino e di Tolentino che, in alcuni casi, debbono alzarsi alle sei e mezza e tornare a casa alle quattro del pomeriggio. Come se non bastasse, Trenitalia non ha concordato il nuovo orario con gli enti locali.

Critica anche la situazione in provincia di Ancona. Luciano Montesi, assessore provinciale ai trasporti di Ancona, e coordinatore del progetto della metropolitana di superficie, sottolinea la necessita` di potenziare la stazione marittima di Ancona:'un'opera - spiega ' utile per integrare il trasporto su treno con quello su gomma'. Al coro delle lamentele si aggiunge anche Giuseppe Lucarini,assessore provinciale ai trasporti della Provincia di Pesaro-Urbino:'Il nostro territorio ' denuncia - e` penalizzato in modo particolare dalla politica nazionale che privilegia il trasporto su gomma, a scapito di quello su ferro'.Addirittura paradossale la situazione sulla tratta Pesaro-Ancona, dove il numero dei passeggeri continua a crescere, ma i servizi diminuiscono. L'assessore critica anche la chiusura della tratta Fano-Urbino per la cui valorizzazione sono stati fatti notevoli investimenti.

-VERTENZA ISEA, LA CONCLUSIONE DELL’ACCORDO

Incentivo all’esodo per i 12 dipendenti: una tantum di 15 mila euro e bonus di 70 mila euro

Ugo Ascoli: “Un accordo soddisfacente che garantisce una rete di protezione sociale altrimenti assente.”

Incentivi all’esodo e bonus di 70 mila euro ai dipendenti dell’ISEA di Falconara Marittima che andranno in mobilità . E’ questo il dato più significativo dell’accordo concluso oggi , in sede di trattativa istituzionale regionale, presso l’ex ARMAL di Ancona , tra i rappresentanti sindacali Filcams CGIL e Fisascat CISL, Claudio Di Pietro e Selena Soleggiati, le RSA Commercio e il rappresentante aziendale Maurizio Paone, assistito da Antonio Calabritto.
All’incontro era naturalmente presente l’assessore regionale al Lavoro, Ugo Ascoli che ha espresso il suo apprezzamento “ per il ruolo importante svolto dalle parti sindacali e per la disponibilità dell’Azienda a venire incontro alle richieste dei dipendenti.” “Un accordo soddisfacente – ha aggiunto l’assessore - che garantisce ai lavoratori licenziati una rete di protezione di cui altrimenti non avrebbero potuto beneficiare. C’è comunque l’impegno della Regione a verificare e ricercare soluzioni alternative per coloro che non saranno ricollocati entri i tre anni previsti dall’accordo.”
L’ISEA, una società del Gruppo Angelini per la commercializzazione delle sementi orticole, aveva aperto la procedura di mobilità per esubero il 28 ottobre scorso, inizialmente per 14 dipendenti
(8 impiegati e 6 operai), ora ridotti a 12 per le dimissioni di due impiegati. Come è noto, gli ammortizzatori sociali e quindi l’indennità di mobilità non è prevista per i lavoratori di un’azienda del comparto commercio che occupa meno di 50 dipendenti.
E’ questo, infatti, il fattore determinante che ha portato al raggiungimento dell’intesa che prevede diverse opportunità a seconda delle opzioni che adotteranno i dipendenti. Per coloro che all’atto della risoluzione del rapporto di lavoro abbiano maturato i requisiti per la pensione, sarà liquidata una somma “una tantum” di 15 mila euro. Ugualmente 15 mila euro, per un massimo di 6 operai a cui non sarà risolto il contratto, se disponibili ad essere assegnati come “trattoristi” alla Divisione Agricoltura dell’ISEA S.p.A. Per gli altri lavoratori, un incentivo all’esodo di complessivi 70 mila euro, articolati secondo due alternative: 30 mila euro subito e altri 40 mila entro 36 mesi , periodo in cui l’Azienda si impegnerà a verificare la possibilità di ricollocamento presso le Aziende del Gruppo Angelini. Se non si troveranno soluzioni alternative di riempiego o il lavoratore deciderà di non aspettare la scadenza prevista, potrà richiedere subito i 40 mila euro residui.
“Quest’ultima è stata una specifica istanza dei sindacati per garantire più opportunità ai lavoratori – hanno spiegato le Organizzazioni sindacali. Pur nella amarezza della circostanza in cui un’azienda di lunga data cessa l’ attività e licenzia i lavoratori, rimane la soddisfazione di un epilogo positivo circa i termini e le modalità dell’intesa. L’auspicio – hanno concluso i rappresentanti sindacali- è che, vista la specifica professionalità di questi lavoratori, si prospettino quanto prima soluzioni di ricollocazione, anche attraverso l’impegno costante delle istituzioni e della Regione Marche.”

-INIZIATIVA DELL'ASSESSORE AMAGLIANI - AI NASTRI DI PARTENZA LA RISERVA NATURALE DI ROTI ' ACQUA DELL'OLMO ' CANFAITO
'L'area Roti ' Acqua Dell'olmo ' Canfaito ' osserva l'assessore regionale all'ambiente, Marco Amagliani - oltre che d'interesse da un punto di vista floro ' faunistico, gode di un rilevante patrimonio storico monumentale. In essa si trova infatti l'Abbazia di Santa Maria de Rotis, eretta dai benedettini nel IX secolo, che sembra sia stata anche misterioso rifugio dell'Ordine dei Templari. In tempi piu` recenti, invece, ' continua l'Assessore - nel corso della seconda guerra mondiale, la zona e` stata interessata da aspri combattimenti tra milizie nazi ' fasciste e partigiani, culminati nel noto 'Eccidio di Braccano' dove vennero uccisi numerosi partigiani, tra cui anche il parroco del paese Don Enrico Pocognoni. E' a questi eventi che si ispira il progetto di parco storico della Resistenza, da inserire all'interno della riserva'. Amagliani si e` anche soffermato sugli aspetti finanziari della vicenda, sottolineando che 'occorre prevedere uno specifico stanziamento sul bilancio di previsione 2006, incrementale rispetto a quanto gia` previsto per le altre aree protette, affinche` la riserva naturale di Roti ' Acqua dell'Olmo ' Canfaito, possa essere formalmente istituita'. L'area geografica interessata ricade nei comuni di Matelica, San Severino Marche e Gagliole, si tratta di un suggestivo anfiteatro naturale in cui svetta il monte La Forcella e gli insediamenti di Roti e Acqua dell'Olmo. Data la valenza storico culturale e ambientale dell'area, l'assessore Amagliani ha dato il via all'iniziativa per la formale istituzione di una vera e proprio riserva naturale, inserendola nel Piano triennale delle aree protette (PTRAP) 2004-2006. Successivamente la Comunita` montana 'Alte Valli del Potenza e dell'Esino', ha chiesto ufficialmente alla Regione di avviare l'iter amministrativo per l'istituzione della riserva. Avvio previsto per il prossimo 11/01/2006, data in cui si terra`, nella sede della Regione, la conferenza indetta dal presidente Spacca con i Comuni interessati, la Provincia di Macerata e la Comunita` montana, per la finale istituzione della riserva naturale.

Cronaca e Attualità, 2005-12-22