dal Piceno.

-“un’ora d’aria a colori”.
E’ di fondamentale importanza per le persone detenute il rafforzamento del ruolo genitoriale ma come vivono i loro bambini l’esperienza della visita in carcere al genitore? L’Ordinamento penitenziario prevede che i detenuti possano generalmente usufruire di 6 colloqui mensili, della durata di un’ora, con i familiari e che tali colloqui si svolgano in locali privi di mezzi divisori. Ma si tratta, comunque, di ambienti certo non a misura di bambino. Da qui, con l’obiettivo di ridurre il disagio a questi bambini e permettere loro di vivere in maniera meno traumatica l’esperienza della visita al genitore in carcere, nasce il progetto “Un’ora d’aria a colori” che vede insieme il Comune, il mondo della scuola e la Casa Circondariale. Nella Casa Circondariale sarà allestito uno spazio apposito in cui i figli minori e i genitori potranno incontrarsi in un contesto più confortevole.
“Con questo progetto – ha commentato l’assessore Gianni Silvestri – si cercherà di favorire, per quanto possibile, un clima più sereno ed accogliente, allestendo uno spazio in cui i figli minori e i genitori detenuti potranno colloquiare, facilitando così l’instaurarsi di relazioni positive tra il minore, i genitori, l’agente preposto ai controlli (quale rappresentante delle Istituzioni) e volontari eventualmente coinvolti”.
Nell’ambito di questo progetto, domani, martedì 20 dicembre, dalle ore 10.00, presso le scuole elementari Ascoli Centro plesso di S.Agostino ed elementari Concezioniste, gli alunni e le insegnanti si incontreranno con la direttrice del carcere, Lucia Di Feliciantonio e l’assessore Gianni Silvestri .
“Abbiamo voluto questo incontro con le scuole che hanno aderito al progetto, nel periodo natalizio – dice l’assessore Gianni Silvestri – per testimoniare, con spirito di solidarietà, la vicinanza dei bambini, coetanei, insegnanti e famiglie verso situazioni di svantaggio”.

-UAPI Confartigianato, Natale 2005 - Vince ancora la tradizione
Secondo Uapi Confartigianato gli italiani spenderanno 100 milioni €
per presepi e addobbi artigianali. +5% rispetto al 2004
Come già avvenuto negli ultimi 5 anni, anche a Natale 2005 la tradizione dovrebbe essere più forte della difficile congiuntura economica e per ‘vestire a festa’ la casa non si baderà a spese.
Secondo le rilevazioni di Uapi Confartigianato, per l’acquisto di addobbi e presepi artigianali gli italiani spenderanno 100 milioni di euro, con un incremento del 5% rispetto al 2004, quando le vendite hanno sfiorato 95 milioni €.
Secondo i dati di Uapi Confartigianato, dal 2000 a oggi, il fatturato delle circa 10.000 aziende artigiane, soprattutto piccole, che producono manufatti legati alle festività natalizie è cresciuto del 12%.
La ‘parte del leone’ spetta al presepe, una tradizione che non conosce crisi. Il comparto dell’arte del presepe conta in tutta Italia circa 3.500 imprese, per un totale di 12.000 addetti.
Nelle province di Ascoli Piceno e Fermo rilevante è la presenza delle imprese artigiane operanti nel settore artistico e tradizionale. La Uapi Confartigianato, l’Associazione di categoria che conta ormai circa 1.500 associati, promuove e tutela le imprese che tramandano alle prossime generazioni il lavoro di un tempo. Basti ricordare l’iniziativa presentata alcuni mesi orsono relativa alla realizzazione di un circuito di musei rappresentanti il mondo della produzione tradizionale, cui hanno aderito deverse aziende locali.
Le previsioni di Uapi Confartigianato indicano per quest’anno un incremento del 5% nella vendita di statuine del presepe. La tradizione impone la terracotta o il legno come materiali utilizzati per realizzare le statuine e materie prime altrettanto naturali (come il legno e il muschio) per la struttura del presepe.
Il prezzo medio, per una statuina dell’altezza di 5-6 cm, va da 5 a 10 Euro. Per quelle più grandi (30 cm d’altezza) e snodabili si parte da 40 Euro. Per acquistare, invece, un presepe completo di tutto si spendono in media circa 100 euro.
La tradizione del presepe è viva in tutto il Paese, anche se più radicata nel Mezzogiorno. In particolare, Ascoli Piceno, la città della ceramica si mostra in tutta la sua bellezza e degno di nota è certamente il presepe del rinomato artista locale Luciano Cordivani. L’artigiano maestro nella lavorazione della ceramica ha realizzato una splendida rappresentazione della Natività.
In Italia sono tre le ‘scuole’ italiane famose: quella di Lecce dei cartapestai, quella siciliana dei ‘pasturari’ e, soprattutto, quella napoletana di San Gregorio Armeno, la strada di Napoli ‘culla’ dei maestri artigiani del presepe.
La creazione di un presepe prevede competenze in molte e svariate lavorazioni. Si va, infatti, da quelle della terracotta e del legno, per la vera e propria realizzazione delle statuine, alla fattura degli accessori e dei capi di abbigliamento tipici, a volte realizzati con stoffe damascate e materiali preziosi. Ma anche le lavorazioni del sughero e della cartapesta per la realizzazione dei paesaggi, dei paesini e di tutta la scenografia classica di un presepe. Nel settore sono, dunque, coinvolti falegnami, sarti e cesellatori.
La maggiore concentrazione in Italia di piccole imprese che realizzano miniature per presepi si trova a San Gregorio Armeno, la strada di Napoli nota in tutto il Paese proprio per i suoi ‘pastori’ artistici. Nella ‘via dei presepi’ per eccellenza, sono 60 le botteghe artigiane, che danno lavoro a quasi 180 persone. E’ un mestiere che si tramanda per lo più da padre in figlio e, infatti, molte delle piccole imprese del posto sono a carattere familiare. Anche perché l’arte di creare le statuine del presepe si impara direttamente in bottega, osservando e imitando i vecchi maestri. In media, un artigiano produce ogni giorno 20 pezzi grezzi che, dopo aver preso forma con lo stampaggio, devono essere modellati con il bisturi, in modo da acquistare una vera e propria identità.
E per il presepe non si lavora solo a ridosso delle festività natalizie.
Dai primi di novembre, poi, il lavoro di bottega lascia il posto alla vendita al pubblico.

-LA CNA COME RACCORDO TRA IMPRENDITORI E LAVORATORI STRANIERI
ASCOLI – Un trait d’union tra centri per l’impiego e aziende. È stata infatti accolta positivamente dai rappresentanti della prefettura e della questura di Ascoli la proposta avanzata dai vertici della Cna provinciale, nella persona del presidente Sandro Coltrinari, di istituire la figura di un mediatore culturale in ogni centro per l’impiego, favorendo i rapporti tra le imprese che cercano manodopera e personale straniero.
Si è svolta di recente alla prefettura di Ascoli Piceno la riunione del Consiglio territoriale per affrontare la questione dello “Sportello unico polifunzionale per l’immigrazione”. Nel corso dell’incontro si è dunque convenuto di organizzare nel territorio seminari di formazione durante i quali i funzionari esperti di immigrazione potranno fornire delucidazioni sia agli imprenditori interessati alle normative che disciplinano il fenomeno dell’immigrazione sia agli stessi lavoratori.
“Questa opportunità – ha detto il presidente della Cna di Ascoli, Sandro Coltrinari – deve diventare uno strumento per consentire l’integrazione dei lavoratori stranieri nel rispetto delle leggi e delle regole. Spesso gli stessi imprenditori non sono a conoscenza di tutti gli strumenti ai quali potrebbero accedere per assumere e regolarizzare, anche con incentivi nazionali e comunitari, manodopera extracomunitaria. Questa mancata conoscenza spesso fa sì che sia l’imprenditore sia il lavoratore siano strumenti passivi delle pastoie burocratiche”.
La Cna si farà dunque carico di organizzare gli incontri nell’immediato futuro, con la collaborazioni di tutti gli enti e le istituzioni presenti sul territorio.
Nel corso dell’incontro è stata inoltre comunicata la riduzione da 4 a 2 mesi dei tempi medi di attesa per la concessione di un permesso di soggiorno. Le ricevute sostitutive temporanee dei permessi di soggiorno, inoltre, dovranno rappresentare strumenti utili per l’assunzione di manodopera straniera da parte degli imprenditori. Spesso, infatti, le attese costituiscono elemento di notevole difficoltà per l’avvio di un rapporto di lavoro.

Associazione Provinciale di Ascoli Piceno
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Cronaca e Attualità, 2005-12-19