i venerdì del BIZZARRI
“Sono stati loro” di Guido Chiesa.
S. Benedetto T. – ven 10 giu ore 21.30 al Palaidea.

L’appuntamento è per ven 10 giu ore 21.30 al Palaidea, presso la sede della Fondazione Bizzarri – Via San Giovanni ( di fronte Hotel Quadrifoglio - prima del centro commerciale Porto Grande – Coop.Adriatica).

-SONO STATI LORO. 48 ORE A NOVI LIGURE
(Guido Chiesa)
La vita di Novi Ligure, tranquilla cittadina della provincia piemontese, cambia tragicamente la sera del 21 febbraio 2001: in una villetta vengono uccisi una mamma e un bambino e le prime indagini seguono la pista dei ladri, probabilmente albanesi o slavi. Per 48 ore non si parla d’altro: l’informazione italiana gronda di dettagli macabri sul duplice omicidio. Nel paese si avverte una vera e propria ondata di panico.
Prima della Verità
Nessun dettaglio morboso, nessuna verità taciuta e solo ora venuta a galla, ma un punto di vista lucido e costruttivo sul bluff dei media e sulla strumentalizzazione politica dell'informazione. Il delitto di Novi Ligure del 21 febbraio 2001 viene quindi letto trasversalmente. Ad essere presi in esame sono infatti i due giorni intercorsi tra il massacro e la scoperta della verità. Per quarantotto ore i compaesani degli assassini e l'Italia intera hanno pensato (e sono stati portati a pensare) che i colpevoli fossero immigrati albanesi o slavi. Il documentario di Guido Chiesa, prodotto da Fandango, mostra estratti dei telegiornali e delle trasmissioni a sfondo sociale programmate nelle due fatidiche giornate. Abbiamo così modo di rivedere, con il medesimo imbarazzo ora evoluto in sgomento, le lacrime in diretta di Paola Saluzzi, l'inopportuna gigioneria di Luca Giurato e il qualunquismo dei vari "speciali" pomeridiani e di prima serata. I lodevoli presupposti sono però inficiati da una certa mancanza di fiducia nelle capacità critiche dello spettatore. Al materiale di repertorio, infatti, sono affiancati didascalici quadretti di fiction che vorrebbero dare voce ai molteplici punti di vista in relazione ai tragici eventi, ma finiscono con il forzare la naturale logica delle deduzioni. I tanti monologhi che compongono la narrazione (l'immigrato, il puttaniere, il negoziante, il nucleo familiare, il vicino di casa) diventano così un fastidioso di più, una sorta di commento a margine che anzichè sottolineare un punto di vista finisce con lo scolpirlo. Purtroppo la lezione che ne consegue toglie efficacia allo strumento utilizzato, non vanificandone il risultato ma smorzandone la forza.

Luca Baroncini

-Sono stati loro: documentario di Guido Chiesa ( fonte: larepubblica.it del 12 gennaio 2005)
Intanto la ragazza punta ai permessi premio anche se il legale assicura: "E' prematuro".

Erika e Omar, film choc a Novi Il regista: "Darà fastidio".

Un documentario di Chiesa sulle 48 ore dopo il massacro, "Tutti diedero la colpa agli albanesi": ed è polemica.

dal nostro inviato MAURIZIO CROSETTI.
NOVI LIGURE - Quattro anni dopo, una sera d'inverno e un film per guardarsi meglio nello specchio, anche se quello che poi si vede può non piacere. Sono arrivati in sessanta, quasi tutti quando il film era già cominciato, e si sono seduti al centro della sala, come per tenersi più stretti. Sessanta persone su trentamila abitanti, nel vecchio cine "Moderno" foderato di verde. Sessanta anime curiose nel buio. Sessanta fantasmi. Sullo schermo, il titolo: "Sono stati loro", documentario di Guido Chiesa non su Erika e Omar, come tutti pensavano, ma sulle pazzesche quarantotto ore che seguirono il massacro di Susy Cassini e Gianluca De Nardo, 45 e 12 anni, la mamma e il bambino. Due giorni passati a dire "sono stati gli albanesi, è stata la banda degli slavi, i rapinatori, quelli che hanno portato le puttane a battere sullo stradone", proprio dietro la villetta color salmone della famiglia De Nardo. Quarantotto ore a ripetere che la paura viene sempre da fuori, insieme ai coltelli. Fuori di casa, il male assoluto. Dentro casa, gli agnelli che aspettano di essere macellati. Ma non era andata proprio così.

Sessanta voci che stanno zitte finché scorre la pellicola, mentre il regista Chiesa ammette: "Ho paura che questo documentario dia fastidio ai novesi, ma anche agli ignavi politici che in parte lo hanno finanziato e che adesso preferiscono rimuovere". E davvero questa è una storia senza fine, tragica e beffarda, se la proiezione nel cuore di una Novi deserta arriva nel giorno in cui Erika spera di ottenere dai giudici i "permessi premio" già concessi a Omar, quello che ancora oggi chiamano "il fidanzatino".

"E' prematuro" dichiara il legale dell'assassina, ma intanto la coppia ha già ottenuto la liberazione anticipata: dodici anni anziché sedici per lei, che ora sta al "Beccaria" di Milano e segue corsi di cucina, dieci anni invece di quattordici per lui, che è rinchiuso ad Asti e ha imparato il mestiere di meccanico.

Chissà cosa pensano di premi, permessi e sconti le persone che nel film (e nella realtà, quel 21 febbraio 2001 e per due giorni almeno) invocavano la pena di morte per i criminali venuti dall'est. Per quei ladri che, strano, non avevano rubato nulla ma terrorizzavano perché c'erano, da qualche parte, pronti a colpire ancora.

Quattro anni dopo, il verbo da usarsi all'imperativo è: dimenticare. Tutto il contrario di quello che obbliga a fare il film di Chiesa, uno schermo che invita alla memoria facendo scorrere il mostruoso circo mediatico di quei giorni. Un vortice con i titoli dei tg, Michele Cucuzza che fa la morale e poi introduce l'ospite, una danzatrice del ventre, poi la Saluzzi che piange e insulta "quella gentaglia", Fini che dice a Vespa "è ora di cambiare registro sull'immigrazione", le parole al vento dello psicologo Morelli e del "massmediologo" Klaus Davi, che proprio con la villetta color salmone cominciò a imperversare e ancora non ha smesso. Ma soprattutto i fantasmi meno coraggiosi, quelli che ieri sera non sono venuti e hanno preferito restare sbarrati in casa, forse perché hanno capito che lì dentro gli albanesi sanguinari non entreranno. Infine, quell'entità terribile e quotidiana che si chiama gente: "Ho paura a uscire di casa". "Vedo solo negri travestiti". "Devono dare la pistola ai vigili urbani".

Alla fine della proiezione s'è alzato un timido applauso, debole come una fiammella di candela. Qualcuno ha parlato. "Sarebbe meglio dimenticare". "Quella tragedia non ha insegnato niente". "La paura non è mica passata". Altri, i più giovani, se la sono presa col regista: "Un bastardo, ha speculato sulla nostra città". "Girare un film del genere è da vere merde". I loro genitori, tutti altrove. Ben svegli, in attesa del nemico, per essere pronti quando il nemico verrà.

-Guido Chiesa:
Formazione
    Dopo essersi laureato con una tesi in Storia del Cinema, "emigra" negli Stati Uniti nel 1993 dove lavora in film di Jim Jarmush (Stranger than paradise, Down by law), Amos Poe, Michael Cimino e Nicholas Roeg. Negli stessi anni realizza due cortometraggi, pubblica libri di musica, e cinema e diventa corrispondente dagli Usa per varie testate
giornalistiche. Tra il 1991 e il 1993 pubblica altri libri di musica e diventa redattore della rivista musicale "Rumore".
Cinema
LAVORARE CON LENTEZZA, 2004

    lungometraggio con Valerio Mastandrea e Claudia Pandolfi - sceneggiatura scritta in collaborazione con i Wu Ming - produzione: FANDANGO e MEDUSA FILM - distribuzione: FANDANGO. In concorso al Festival di Venezia 2004.

IL PARTIGIANO JOHNNY, 2000

    tratto dall'omonimo libro di Beppe Fenoglio - con Stefano Dionisi - produzione: Fandango. In concorso al festival di Venezia 2000.

BABYLON /LIES TO LIVE BY, 1994

    produzione: Brooklyn Films e Palomar. Festivals:Festival di Locarno, Festival di Torino, Festival di Goteborg, Festival di Rennes, Festival di Brehmen, Festival di Lyon, Festival di Annecy, Festival di Karlovy Vari, festival di Puerto Rico, NICE di New York, NICE di Los Angeles, Festival di Tetuan, festival di Rio de janeiro, Festival del Cairo, festival di Oporto. premio Fipresci della Critica Internazionale al Festival Cinema Giovani.

IL CASO MARTELLO, 1992

    produzione: Brooklyn Film. festivals: Festival di Venezia, Festival del Cairo, Festival di Palm Springs, Festival di New York Independent Feature Project, Festival di Copenhagen. Vince la Grolla d'Oro per il miglior esordio alla regia.
Teatro
UN GIORNO DI FUOCO, 1996
    Spettacolo realizzato per il CSC dedicato a Beppe Fenoglio
Altro
cortometraggio
PROVINI PER UN MASSACRO (2000)
produzione: Fandango Documentary.

Cortometraggio
GIVE ME A SPELL (1985)
16mm
Prod.: Swampland Productions
Festivals: Neo Narrative (New York), Festival di Salsomaggiore, Festival di Murcia, Festival del Cinema Giovani di Torino, Festival di Bellaria
Regia: Guido Chiesa

Cortometraggio
BLACK HARVEST (1986)
Prod.: Tomesha
Festivals: Festival di Berlino, Festival di Monaco di Baviera, Festival di Tyneside, Festival di Bilbao, New York Independent Feature Project, Festival di Salsomaggiore, Festival di Piccadilly (Londra)
Premi: Best of Festival al Suffolk Festival
Regia: Guido Chiesa

Cortometraggio
NEL TUNNEL (1991)
Video
Prod.: RAI - SAT
Regia: Guido chiesa

Cortometraggio
UN POSTO PER PREGARE (1992)
Video
Prod.: RAI - SAT
Regia: Guido Chiesa

Cortometraggio
LEZIONI DI GEOGRAFIA (1992)
Video
Prod.: RAI - SAT
Regia: Guido Chiesa

Cortometraggio
IL TEMPO DEI SOGNI (1993)
Prod.: Brooklin Films
Festivals: Festival di Mannheim, Festival di Maisons Laffitte, Festival di Mill Valley, Festival di Brest, Festival Cinema Giovani di Torino, Arcipelago Roma, Festival di Seattle
Regia: Guido Chiesa

Documentari
MEMORIE DA UNA FABBRICA (1994)
Prod.: Brooklin Films
Regia: Guido Chiesa

Documentari
MATERIALE RESISTENTE (1995)
Co-regia con Davide Ferrario
Prod.: Dinosaura in collaborazione con la Colorado Film.
Festivals: Festival del Cinema Giovane di Torino, Festival di Locarno
Regia: Guido Chiesa

Documentari
25 APRILE: LA MEMORIA INQUIETA (1995)
Prod.: Rai 3
Regia: Guido Chiesa

Documentari
TORINO IN GUERRA: 1940 - 1945 (1995)
Prod.: Istituto Storico della Resistenza, Città di Torino
Regia: Guido Chiesa

Documentari
INDIPENDENTI A NEW YORK (1996)
Prod.: TelePiù
Regia: Guido Chiesa

Documentari
GLI ANNI DEL MIRACOLO (1996)
Videocassetta Prod.: L'Unità, Archivio Audiovisivo Mov. Operaio
Regia: Guido Chiesa

Documentari
RANE, CULATELLI & LUCCIOLE: LA PIANURA DI BERTOLUCCI (1996)
Prod.: TelePiù
Regia: Guido Chiesa

Documentari
RITRATTI D'AUTORE: I FRATELLI TAVIANI (1996)
Prod.: TelePiù
Regia: Guido Chiesa

Documentari
LA VITA DI FENOGLIO (1997)
Regia: Guido Chiesa

Documentari
PARTIGIANI (1997)
co-diretto con Davide Ferrario e Antonio Leotti
Regia: Guido Chiesa

Documentari
VOLARE (1997)
diretto insieme a Giovanni De Luna
Regia: Guido Chiesa

Documentari
UN GIORNO DI FUOCO (1998)
Regia: Guido Chiesa

Documentari
MUSICHE, PAROLE, IMMAGINI PER BEPPE FENOGLIO (1998)
con la partecipazione dei C.S.I
Regia: Guido chiesa

Documentari
25 APRILE :LA MEMORIA INQUIETA TORINO IN GUERRA: 1940-45
per Istituto Storico della Resistenza, Città di Torino
Regia: Guido Chiesa

Videoclip
GOCCE DI SOLE (1993)
Artista: Assalti Frontali
Regia: Guido Chiesa

Videoclip
MERRY X-MAS (1994)
Artista: Marlene Kuntz, Prod.: CPI / Polygram
Regia: Guido Chiesa

Videoclip
LIEVE (1994)
Artista: Marlene Kuntz, Prod.: CPI / Polygram
Regia: Guido Chiesa

Videoclip
QUEI MOMENTI EROICI (1988 - 1995) (1995)
Serie di cortometraggi musicali
Prod.: Cross Productions / Brooklyn Films
Regia: Guido Chiesa

Videoclip
AD OCCHI CHIUSI (1996)
Artista: Luciferme. Prod.: Polygram
Regia: Guido Chiesa

Videoclip
QUALCOSA (1996)
Artista: Yo Yo Mundi. Prod.: Sony Music
Regia: Guido Chiesa

Videoclip
COME STAVAMO IERI (1996)
Artista: Marlene Kuntz. Prod.: CPI / Polygram
Regia: Guido chiesa

Documentari
SONO STATI LORO (2003)
Produzione: Fandango

Documentari
"Ma che ci faccio io a Sanremo?" (2001)
Produzione: Colorado Film - TelePiù