Un nutrito numero di mamme si è distinto tra il pubblico che giovedì
8 aprile 2004 alle ore 21,00 nella Sala Consiliare del Comune di San Benedetto
del Tronto, ha assistito alla relazione, molto accurata, tenuta dalla
dottoressa Franca Di Girolamo, medico specialista in pediatria, sul tema
“Il bambino intero”. Il riuscitissimo ciclo di lezioni del
9° corso di Educazione alla Salute, organizzato dal Comitato di Quartiere
“Marina di Sotto” e patrocinato dalla Provincia e dal Comune
di San Benedetto del Tronto, in collaborazione con l’Azienda Sanitaria
Locale zona territoriale n. 12, è al suo quarto appuntamento e
della attenta partecipazione della cittadinanza sono molto soddisfatti
il coordinatore, dottor Francesco Bruni, Primario dell’Unità
Ospedaliera di Nefrologia dell’Ospedale di San Benedetto del Tronto
e il Presidente del Comitato di quartiere il dr. Andrea Chiappini.
Cosa si intende per “bambino intero”? “Ho pensato a
questo titolo” ha affermato Di Girolamo “perché, questa
sera, l’obiettivo dell’incontro sarà quello di considerare
il bambino in senso globale e non solo dal punto di vista sanitario. Come
pediatra ho il dovere di occuparmi non solo della cura delle malattie,
ma anche dello sviluppo biologico, psicologico e relazionale del bambino”.
Questo spiega perché negli ultimi venti anni, nonostante la diminuzione
di natalità, il ricorso ai laboratori pediatrici è aumentato.
Ma quali sono gli interventi che i pediatri fanno per promuovere il benessere
psico-fisico del bambino? Cominciando dalla nascita, la campagna su cui
i pediatri investono molto è quella per la promozione dell’allattamento
al seno. Tutti ormai ne conoscono i benefici sia dal punto di vista nutrizionale
e immunologico, riguardo l’eccellente qualità del latte materno,
sia dal punto di vista relazionale in merito al legame che si stabilisce
tra il bambino e la mamma. Ma non tutti sono a conoscenza degli esiti
di un recente studio nel quale è stato messo a confronto il quoziente
intellettivo di bambini allattati al seno con quello di bambini allattati
con latte artificiale. “Forse ciò farà sorridere”
ha sostenuto Di Girolamo “ma dallo studio è emerso che il
quoziente intellettivo dei bambini allattati al seno è leggermente
superiore rispetto agli altri”. Di Girolamo ha poi spiegato il fondamentale
ruolo del pediatra nelle vaccinazioni. Secondo la dottoressa, egli, oltre
ad avere l’obbligo di informare i genitori sugli effetti positivi
e collaterali del vaccino deve anche far comprendere loro che la vaccinazione
è un diritto del bambino che dovrebbe essere vaccinato per tutte
le malattie che possono essere prevenute da un vaccino. E ai genitori
che temono che tanti vaccini insieme possano far male, ha risposto “Non
dovete avere paura di sottoporre i vostri figli a tanti vaccini insieme
perché essi, fra di loro, non interferiscono. Se ci sono sei avversari
l’organismo mette in atto sei eserciti che lavorano indipendentemente
l’uno dall’altro”.
Due parole sono state spese sulla convenzione pediatrica che, ha dichiarato
Di Girolamo “è un gioiello del nostro Paese. E’, da
venti anni, unica in Europa e molti stati ce la invidiano”. Tornando
alla diminuzione della natalità, cui si è accennato prima,
un dato va ricordato: attualmente, nel nostro paese nascono, in media,
1,2 figli per famiglia. E’fuori dubbio che le tendenze culturali
hanno giocato un ruolo importante nel calo della natalità infatti
molte donne oggi si sposano più tardi o scelgono di rimanere single
e quelle che hanno figli preferiscono puntare sul figlio unico. Le motivazioni
di questi comportamenti sono di varia natura ma prevale la tendenza delle
donne a voler assumere un ruolo significativo anche al di fuori dell’ambito
familiare perlopiù attraverso la realizzazione professionale. Questo
aspetto è strettamente legato al babysitteraggio mediante il quale
sono gli asili nido, le scuole materne, i nonni, le baby-sitter e spesso
i videogiochi (babysitteraggio elettronico) ad occuparsi del bambino.
In merito alla passione dei bambini e adolescenti per i videogiochi ,
e a come il fenomeno dovrebbe essere gestito dai genitori, Di Girolamo
è intervenuta in maniera rilevante. Le statistiche confermano che,
nel 2000, il 70% circa dei ragazzi italiani tra i 7 e i 14 anni, ha utilizzato
videogiochi. Nel 2003 la percentuale è aumentata arrivando all’85%.
Ancora un dato: nei paesi europei la media di utilizzo di videogiochi
e televisione è di 4 ore e 15 minuti. Considerando che già,
dopo due ore, si parla di abuso è semplice dedurre quanto il fenomeno
sia allarmante e potenzialmente dannoso per un equilibrato sviluppo della
personalità del bambino specialmente quando in questi giochi, piuttosto
che in televisione, ricorrono immagini violente con utilizzo di armi.
E’ stato accertato, infatti, che il coinvolgimento al gioco può
inibire al punto tale la razionalità da indurre, chi ne fa uso,
ad avere atteggiamenti aggressivi nella vita reale. La raccomandazione
che Di Girolamo ha fatto ai genitori è stata quella di controllare
il tempo che i loro figli dedicano a videogiochi e tv e, soprattutto di
saper dire di no di fronte alle insistenze dei propri figli all’acquisto
di giochi violenti spiegando loro le motivazioni e condividendone l’esperienza.
Altro consiglio: evitare la visione dello schermo televisivo ai bambini
che hanno meno di un anno. Un valido strumento di comunicazione con i
propri figli arriva da un’iniziativa, che sta molto a cuore a Di
Girolamo, promossa dall’Associazione Culturale Pediatri, dall’Associazione
Italiana Pediatri e dall’Associazione Italiana Bibliotecari, intitolata
“Nati per leggere” che si prefigge l’intento di favorire
l’interesse dei bambini, in età prescolare, alla lettura.
L’iniziativa, nata circa dieci anni fa ad opera di una pediatra
di Boston, è arrivata finalmente anche in Italia e ad ottobre dello
scorso anno è approdata nelle Marche. Il 22 maggio 2004 ad Ascoli
Piceno, il presidente nazionale dell’ACP, inaugurerà l’inizio,
anche nella nostra provincia, del progetto. Di Girolamo ha poi lanciato
un invito di partecipazione all’incontro e di adesione all’iniziativa.
“Noi genitori dovremmo raccontare fiabe ai nostri figli fin dal
sesto mese di vita” ha esortato Di Girolamo “(…) ascoltare
e abituarsi alla musicalità della voce della mamma e del babbo
diverrebbe, per il bambino, un piacevolissimo rituale serale in grado
di prevenire molti disturbi del sonno”. Altre figure coinvolte sono:
i bibliotecari che potrebbero allestire spazi adeguati ad accogliere i
piccoli in biblioteca ed offrire libri adatti ad ogni età. “Noi
questa fortuna l’abbiamo già” ha ricordato la pediatra
“la nostra biblioteca comunale dispone di un’ala dedicata
ai bambini (…) ed i responsabili, sensibilizzati dall’iniziativa,
sono ottimi collaboratori”. Altri collaboratori potrebbero essere
gli insegnanti, i librai, gli enti locali, le autorità, i volontari.
Mostrando l’immagine dell’ultima diapositiva, in cui una famiglia
felice sta ammirando un suggestivo paesaggio marino, Di Girolamo ha concluso
il suo intervento con un’ultima raccomandazione “Questa che
vedete è la famiglia che tutti vorremmo: una famiglia felice. Non
è difficile arrivarci, basta saper accompagnare e guidare i nostri
figli con amore, comprensione e fiducia in questo tratto fino agli scogli
perché poi è giusto che, nel mare aperto, nuotino da soli”.
Il successivo incontro è per giovedì prossimo, 15 aprile
2004 alle ore 21,00 nella Sala Consiliare, con il dottor Giuseppe Novelli,
Direttore dell’Unità Ospedaliera di Gastroenterologia ed
Endoscopia digestiva dell’Ospedale di San Benedetto del Tronto,
che interverrà su un argomento di grande interesse: “Il Fegato:
fatti e misfatti”.
Nicoletta Amadio
Benessere e Salute, 2004-04-10
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