- Cos’è l’amianto?
Con il termine amianto o asbesto si intende un gruppo di minerali naturali
a struttura fibrosa separabile in fibre sottilissime e resistenti che
rendono l’amianto un materiale: indistruttibile, resistente al calore
e al fuoco, resistente all’azione degli acidi, molto flessibile,
filabile e adatto anche per creare tessuti, dotato di proprietà
fono-assorbenti e fono-isolanti. Queste caratteristiche, insieme al basso
costo di lavorazione, ne hanno favorito l’impiego in diversi campi,
dall’edilizia, all’industria, ai trasporti, soprattutto negli
anni 1960-:-1980. Nel 1973 l’Agenzia Internazionale di Ricerca sul
Cancro di Lione incluse l’amianto in un elenco di sostanze ritenute
cancerogene per l’uomo. Alla fine degli anni ’70 si diffonde
la consapevolezza di interventi preventivi e riparatori al problema e
la CEE ne fa oggetto di una raccomandazione nel 1983 che in Italia viene
recepita nel 1986. Con questa direttiva CEE nasce la prima norma quadro
europea sulla protezione dei lavoratori verso l’esposizione ai principali
agenti chimici, fisici e biologici tra cui l’amianto. Nel 1992 l’Italia
si pone al passo con altri paesi europei con la Legge 257 che prevede
il divieto assoluto di estrazione, importazione, esportazione, commercializzazione
produzione di amianto e di prodotti contenenti amianto nei successivi
2 anni. L’amianto quindi non è più stato utilizzato
nei prodotti realizzati dopo il 1994.
- L’amianto è pericoloso?
L’amianto è pericoloso quando esiste la possibilità
che le fibre di cui è costituito si disperdano nell’aria
e quindi vengano respirate. Se l’amianto e compatto non esistono
particolari rischi per la salute. Il materiale si presenta duro e le fibre
sono fortemente legate tra loro. Solo se danneggiato per abrasione, con
martello, trapano, ecc., provoca il rilascio di fibre. Se l’amianto
è friabile, cioè può essere facilmente sbriciolato
o ridotto in polvere mediante semplice pressione manuale, esiste il pericolo
di inalare le fibre.
- Dove possiamo trovarlo?
Negli Edifici: canne fumarie, isolanti per coibentazioni, linoleum, pannelli
acustici, serbatoi per acqua, tetti, pannelli e tubazioni in cemento-amianto.
Nelle industrie: come isolante termico negli impianti ad alta e bassa
temperatura (centralui termiche, industrie chimiche, zuccherifici, fonderie,
ecc.
Nei mezzi di trasporto: rivestimenti isolanti di treni, navi e bus, nei
freni e nelle frizioni, negli schermi parafiamma, nelle guarnizioni.
- Quali sono le patologie legate all’amianto?
L’esposizione alle fibre di amianto è associato a malattie
dell’apparato respiratorio.
Il cancro del polmone è il tumore più frequentenegli esposti
ad amianto per motivi professionali; il fumo di sigarette potenzia enormemente
l’effetto cancerogeno dell’amianto.
Il mesotelioma è un tumore raro, della membrana di rivestimento
del polmone (pleura), dell’intestino (peritoneo), del cuore (pericardio);
la latenza di questa malattia è molto lunga (superiore ai 20 anni).
L’asbestosi è una malattia cronica, tipicamente professionale,
la prima ad essere stata correlata all’inalazione di amianto e si
manifesta per esposizioni prolungate medio-alte.
- Cosa fare?
Se il materiale è compatto e in buone condizioni, non è
pericoloso, ma occorre evitare abrasioni e danneggiamenti ed attuare un
programma periodico di controllo e manutenzione del materiale.
Se il materiale è friabile, danneggiato o deteriorato, sono necessari
interventi di bonifica o rimozione e smaltimento; tali interventi vanno
effettuati da apposita ditta autorizzata e specializzata.
- Cosa non fare mai?
Demolire edifici o parte di essi prima di aver rimosso correttamente
l’amianto.
Gettare materiali contenenti amianto nel cassonetto dei rifiuti, sul ciglio
stradale o altri luoghi.
Frantumare, segare, forare, tagliare i materiali contenenti amianto.
Come previsto dalla Legge 257/92 e dal DPR 8 agosto 1994, la Giunta della
Regione Marche ha da tempo approvato il “Piano Regionale Amianto”,
un piano di protezione dell’Ambiente, di decontaminazione, di smaltimento
e di bonifica per la difesa dai pericoli derivanti dall’amianto.
I risultati finali della rilevazione saranno inseriti in un archivio e
trasmessi al Ministero della Salute per una prima valutazione globale
del rischio di esposizione. Alla rilevazione partecipano, oltre ai Dipartimenti
di Prevenzione delle Aziende USL, anche l’Assessorato Regionale
alla Sanità, l’Agenzia Regionale alla Sanità e l’ARPAM.
Per il censimento sarà richiesta la collaborazione di tutti i cittadini
per individuare, mediante la compilazione di apposite schede, le situazioni
di rischio. Gli obiettivi primari indicati nel piano riguardano il censimento
delle situazioni potenzialmente a rischio per presenza e/o esposizione
ad amianto e in particolare: scuole e ospedali, edifici pubblici e/o aperti
al pubblico, capannoni con componenti in cemento-amianto, edifici e strutture
dove è presente amianto e amianto spruzzato, materiale rotabile
accumulato nelle stazioni, siti di smaltimento dei rifiuti contenenti
amianto al fine di una corretta vigilanza.
Per informazioni è possibile contattare:
- il Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda USL 12, in piazza
Nardone
(tel 0735.793673 – fax 0735.588017)
- A.R.P.A.M. Dipartimento Provinciale di Ascoli Piceno
(tel 0736.358065 – fax 0736.358061)
Pietro Lucadei
Prevenzione e Sicurezza in Ambiente di Vita e di Lavoro, 2003-10-08
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